mercoledì 26 marzo 2008

Cosa fare da grandi

Punto dolente, ma più che mai impellente: cosa voglio fare da grande? Quando si è piccoli è una bella domanda, quando si è lì lì inizia a fare paura...ma se te lo stai ancora domandando e sei già grande allora son dolori!

Ma voi ci avete mai pensato (tra parentesi - lo dico anche, casomai la punteggiatura non bastasse - questo è un altro dei miei cavalli di battaglia, per cui mi scuso per chi avesse la vaga idea di aver già sentito queste cose) che "i grandi" dedicano 8 (o più) ore della loro giornata a fare una certa cosa, questa certa cosa, nella maggioranza dei casi, è semplicemnte un modo per fare soldi e poter dunque vivere (almeno) "decentemente" e dunque si lavora per poter vivere bene almeno la parte di vita che non si lavora. E' evidente che questa è una visione a dir poco super-semplificata...però concedetemela.

Cioè, quel che voglio dire è, io "devo" dedicare buona parte della vita a fare qualcosa per - mettiamo - un'azienda, sto lì tutti i giorni e non vedo l'ora che venga sera, non vedo l'ora che venga il week-end...fa schifo dover fare un lavoro "aspettando di vivere".
A volte mi dico: io ho un certo tempo da vivere, e devo dedicarne una buona parte a fare qualcosa che se potessi, non farei assolutamente: è diabolico o no?

Lo so lo, sto dicendo un mare banalità e anche di cose sbagliate, o meglio con un altro lato della medaglia: è ovvio (altra banalità) che se tutti mettessero in pratica qule che sto dicendo non si andrebbe da nessuna parte, tutti i lavori sono necessari (tranne quello per cui sto studiando...che tristezza).

Beh..diciamo che questo post ormai è irreversibilmente rovinato, tanto vale chiudere qui, altrimenti chissà quali cazzate mi saltano fuori. Alé

2 commenti:

Anna ha detto...

magari,anche solo da piccola,avessi avuto una risposta a questa domanda...sinceramente ora come ora non mi attira niente ma penso che potrei fare tutto (a parte qlcosina ovvio)...sono un super eroe io!!
vabbè,a parte gli scherzi,è un pò triste la visione del lavoro che vedi tu "aspettare di vivere","stare 8 ore a fare un lavoro solo per soldi"...dovrebbero suicidarsi tutti!
io,ora come ora,vedo il lavoro come un'ancora di salvezza,un modo per non pensare a tante e brutte cose che mi stanno facendo venire l'ulcera da stress,stare 8 ore a fare tutto fuorchè pensare a quanto fa schifo la vita.
probabilmente,anzi sicuramente,quando un giorno la fortuna vorrà girare anche un pò dalla mia parte e riuscirò a farmi una famiglia,la penserò esattamente come te,lavoro=ostacolo alla vita,ma ora lavoro=sopravvivenza!
(ps.ho notato che hai barato sulla data d'uscita di questo testo,ero un pò in ansia che non scrivevi più)

Gianluca ha detto...

Fratellino, vedo che il tema ti fa proprio soffrire eh?

La sostanza non cambia dal tuo topic sulle vacanze e mettere "la testa fuori dall'acqua".

Quello che dici tu è vero quasi del tutto: in effetti la nostra esistenza è una specie di sopravvivenza: si deve pur mangiare, vestirsi, uscire, andare al cinema, ecc... e quindi dobbiamo lavorare per avere una base economica che ci permetta di "sopravvivere" in questo mondo.
Ed è chiaro che "lavorare" non piace in sostanza a nessuno... almeno se la vedi come fai tu.

Il termine stesso "lavoro" implica sforzarsi (forza x spostamento, no?), implica sofferenza psicologica, implica alienazione della mia vita 8 ore al giorno (x la cronaca: non lamentatevi, c'è chi ne lavora circa 10 al giorno... chissà chi è ? :))

Il punto è che è la base da cui parti che la devi risvoltare... Per fortuna che si lavora! Se tu non fossi occupato per la maggioranza della tua "vita" nella tua professione (detta così già suona meglio) arriveresti inevitabilmente prima o poi ad una depressione totale, fidati!
Essere occupati ti impedisce di pensare e pensare troppo non fa mai bene. Pensare troppo alla vita in sè dico, a noi come essere umani... E sai xchè? Perchè + pensiamo e + ci rendiamo conto che non c'è nulla al di là del famoso "... e poi?", non c'è un di + al di là di tornare a casa ed essere contenti di vedere il fratello o la sorella o i genitori o il cane, non c'è un di + al di là di aspettare il fine settimana x riposarsi e vedere che, tuttosommato, è + deprimente il fine settimana della settimana stessa, non c'è un di + al di là di un bel film alla sera, al di là si una bella dormita quando fuori piove.

Ogni professione può essere odiosa: un buon punto x partire è cercare di averne una che ci stimola e ci appassiona. Se non è così sforziamoci di renderla tale il + possibile.
Fatto questo cerchiamo di capire che il "lavoro" non ci toglie nulla di così bello dalla vita: i momenti che dedichiamo ad altro sono già sufficienti x farci precipitare in depressione spesso e volentieri.

Poi dedichiamoci ad una passione ex-lavoro, ad una qualsiasi cosa che ci piaccia: io mi dedico al mio fisico e la cosa mi forma il corpo e la mente, mi da disciplina, mi da autostima, mi da coraggio.
Voi trovate la vostra di ancora...

Quindi, da veri guerrieri, coraggio, passione e successo: questo è tutto quello che ti serve e che avrai se parti col piede giusto.

E come disse un filosofo non proprio stupido (F.W. Nietzche): "Quanto manca alla vetta? TU SALI E NON PENSARCI"