sabato 20 novembre 2010

banda di maleducati

E' da qualche tempo che mi diletto nello studio dell'armonia, a tempo perso (brutta espressione per indicare il tempo dedicato a fare quel che fai solo perché ti piace). A ben vedere la parola studio è un po' esagerata, diciamo lettura. Il qualche tempo significa sostanzialmente da quando ero oltralpe, grazie soprattutto ad un amico e collega (peraltro lo stesso della frase citata sopra, anzi sotto), appassionato di musica (colta direbbe qualcuno) nonché molto competente e praticante. Grazie al fatto che i ragazzi che mi ospitavano avevano una tastiera (no, due; e una chitarra; e un bongo) -- cosa che qua manca, il che è un handicap non da poco. Grazie anche al mio (maledetto, sia ben chiaro) spirito di competizione, che ve lo dico a fare.

Sapete che c'è? che è un vero peccato. Provate un attimo a pensare: se la scuola, ossia se l'educazione pubblica, non vi avesse insegnato che cos'è la poesia, non vi avesse per lo meno detto di cosa parlava Montale, o anche solo che è esistito; pensate se non vi avesse insegnato la storia, non vi avesse accennato a Garibaldi, o Pericle..per lo meno per sapere che ci sono stati. Oppure se non vi avesse insegnato che cosa sono le equazioni, le funzioni (anche se poi forse le avete dimenticate) e che  giochini come questi, che sembrano inutili e noiosi, sono talemente potenti che è grazie ad essi che si fa più o meno tutto quel che si chiama progresso (ancora me ne stupisco). Pensate se non vi avesse insegnato che è esistito Shakespeare o se non vi avesse dato nemmeno un rudimento di inglese. Come vi sentireste?
Io mi sentirei come se mi incamminassi per andare a Bologna, a piedi, perché nessuno mi ha detto che esiste il treno, o l'automobile, o perfino la bicicletta. E questo per anni.
Non è proprio così -- diffidate delle metafore, soprattutto delle mie, non mi riescono mai bene -- ma rende un po' l'idea.

Così con la musica. Penso sempre di più che sia scandaloso, lo ripeto, scandaloso, che la scuola pubblica non fornisca almeno gli strumenti di base per poter capire e (quindi) apprezzare la musica. Perché è scandaloso? Provate a chiedere a cento persone di elencarvi le cose belle della vita, quelle per cui (ogni tanto) pensi che ne valga la pena. Scommetto che la musica sarà in questo elenco, e non molto in basso. E questo nonostante la maggioranza di questi cento non abbia alcuna cultura musicale.
E poi si arriva a 28 anni e, per un caso o per un altro, ci si rende conto che esiste un intero mondo, un intero linguaggio creato e raffinato appositamente per poter comunicare piacere e sentimenti, e che finora se ne è appena sfiorata la superficie (la musica "leggera" intendo, per quanto questa distinzione sia "a grana grossa", come tutte le etichette). E un po' ti senti di aver perso qualcosa, anche se un po' sei contento di doverla ancora scoprire.

[...pausa]

lunedì 15 novembre 2010

percorso

Ho letto questa frase sul blog di un amico, mi è piaciuta talmente che la voglio mettere pure qui (ma non andateglielo a dire, perché gliel'ho rubata ;)
Il primo giorno di scuola è sempre entusiasmante, ed anche la prima riunione del neonato gruppo di acquisto solidale, il primo giorno in cui si va a vivere insieme etc. Ma la costruzione di cose buone e migliori non si fa il primo giorno, si fa nel tempo, con pazienza, compromessi, ed una certa razionalizzazione del sentimento. Certo, poi ci vogliono anche le feste patronali, la vacanza a Parigi, i momenti in cui si riscopre perché si è iniziato un percorso. Ma il percorso non sono quei momenti.
vale un po' per tutto, credo, e non è male tenerlo a mente.