mercoledì 26 dicembre 2012

piccola messa solenne

ieri sono stato a messa. ogni tanto ci provo, così, per vedere se magari mi succede qualcosa, se cambio idea, non so..la stessa cosa che faccio col cibo che non mi piace. Niente, nonostante sia aperto alla spiritualità (credo,spero), io a stare lì a sentire e dire quelle robe proprio mi imbarazzo, per me e per gli altri: mi sento uno scemo, mi sembra una farsa --e sono convinto che lo sia, fatta così. Non ce l'ho con il rituale, a me piacciono molto i rituali, ma quelli belli e intelligenti, non quelli tristi e stupidi. triste soprattutto: mai un sorriso, una risata, un applauso: se il prete parla bene, eccheccavolo facciamoci un applauso! anche piccolino, ecchessarammai, un minimo di vita! no, è tutto morto.
è bello ritrovarsi insieme, condividere gli stessi valori ed avere un luogo e un motivo di ritrovo, questo è fantastico, davvero...ma non per starsene lì tristi a testa bassa a sentire delle banalità e a ripetere a macchinetta formule ormai prive di qualsiasi senso. un po' di divertimento! un po' di scambio umano!
Nota positiva. Durante la comunione, parte l'organo: era l'ouverture del guglielmo tell, rossini (qui sotto, la parte calma però --da 6:10 a circa 8:50-- non pretendiamo troppo). che forte!! ridevo, ed ero l'unico e mi sono anche dovuto sentire in imbarazzo.
esperimento fallito, ahimè.

domenica 9 dicembre 2012

inverno interno

Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi
opinione di kafka. non sono un fan degli aforismi, un po' perché spesso non dicono nulla ma lo fanno in un bel modo -- e allora ci si rimane abbindolati -- un po' perché sembra che se una cosa l'ha detta quello lì allora dev'essere vera.
questo non toglie che a volte una frase possa piacere perché dice bene una roba che già abbiamo dentro, con cui siamo davvero d'accordo, che avremmo potuto anche dire noi, in qualche senso. Questa frase di kafka mi piace molto, e ancor di più quando mi prendo la libertà di leggere arte dietro a libro.