sabato 24 novembre 2012

correndo il rischio di essere banale--sempre avanti, a sinistra

ho riletto, ed ora sono sicuro di essere banale, ma non ho più voglia di metterci le mani.
vediamo un po'.

C'è chi è fortunato e chi no, chi si becca qualche brutta malattia e chi arriva sano e lucido a cent'anni, chi becca l'amore al primo colpo e chi soffre e continua a soffrire. e di certo non c'è equilibrio..forse c'è in media, ma senz'altro non per il singolo. dunque la natura è ingiusta, siamo d'accordo? bene, siamo d'accordo.

su molte di queste robe, non ci si può fare nulla, ma non su tutte.
seconda domanda: vogliamo fare del nostro meglio per eliminarle queste ingiustizie (dove si può) o no? qui già ci sono più dubbi: c'è chi può pensare che se la natura le ha messe, un motivo ci sarà, che bisogna accettarle, prenderne atto anche se non le capiamo (per noi sono ingiuste, appunto), vederle come 'regole del gioco' e giocare. Altri pensano che, invece, su quei punti in cui si può intervenire, allora lo si debba fare. Io sono tra questi. Ma anche la storia direi che la pensa bene o male così, anche se ogni tanto si ricrede e torna un po' indetro, poi un po' avanti..e così via. Voglio dire che se si pensa da dove siamo partiti, abbiamo fatto passi da gigante (insomma, la strada fatta è tanta, ma sulla velocità si può discutere) ed oggi nel mondo occidentale si è debellata una grande quantità di ingiustizie, a cui noi non facciamo più nemmeno caso..proprio come fossero malattie estinte. e anzi quando qualche telegiornale ci fa presente che in qualche posto del mondo simili ingiustize ci sono eccome, la nostra reazione è che prima o poi finiranno, che sono ancora *indietro*, come civiltà.
Tanto per fare qualche nome illustre, lo schiavo esiste solo sui libri di storia. Una volta, vi ricordate, c'era il re, ed era re perché era figlio del re. poi i francesi si sono arrabbiati (e non si sono più molto calmati) e noi oggi votiamo per eleggere chi ci governa ed ogni voto vale 1. abbiamo una sanità pubblica: chiunque sta male può farsi curare; non funziona proprio perfettamente, in alcuni stati molto meglio, in altri molto peggio..ma c'è, ed è di certo una forma di giustizia che ci sia, come tutti --sono convinto-- converrete. Abbiamo una forma di tutela delle giustizie individuali, la legge, che è -grossomodo- uguale per tutti e che a noi sembra del tutto scontata...e così via. Certo, chi ha sfortuna c'è ancora e ci sarà sempre, ma si è fatto molto per mettere gli sfortunati sullo stesso piano dei fortunati.

Molto di quelle che siamo riusciti ad eliminare (tutte?), tra le ingiustizie di natura, mi pare siano ascrivibili al grande contenitore delle disuguaglianze sociali. Dunque, quel che in efffetti voglio dire è che la storia si è sempre mossa (almeno a grana grossa) verso l'eguaglianza sociale degli individui. (le chiamo ingiustizie di natura, nel senso che se nascevi schiavo, nascevi schiavo e basta..non vedo la differenza con la sfortuna di averci una malattia)
quindi io penso (e spero) che il mondo si sposterà sempre verso l'allargamento di questa eguaglianza. eguaglianza che io non vedo in altro modo se non come una lotta dell'umanità per eliminare i danni e le ingustizie che la natura, il caso (che lo si chiami un po' come si vuole) ci impone alla partenza.

Ce ne sono ancora moltissime di questo tipo di ingiustizie e badate che --proprio come la schiavitù-- capita che queste ingiustizie non si vedano tanto bene, prima -ovviamente se si è dalla parte (in)giusta. ce ne sono tantissime -dicevo- ma ora ne citerò due, un po' perché mi danno particolarmente fastidio e un po' a caso, perché mi sono venute in mente quelle (le due cose sono legate, s'intende). Ora, quando le scriverò, tutti quanti penserete che sì, va bè, saranno anche ingiustizie, ma sono così e basta, non si può pensare di farci qualche cosa, sarebbero più i danni che i vantaggi eccetera eccetera. A me invece sembrano proprio assurde, e sono sicuro che prima o poi la storia (cioè noi) ci farà qualche cosa.
Risorse naturali: diciamoci la verità, la ricchezza degli stati dipende dal grado di educazione e cultura da una parte e dalle risorse naturali dall'altra. Queste risorse naturali chi gliele ha messe lì? perché il rame che sta in cile dovrebbe essere del cile? il rame dovrebbe essere di tutti quanti! il petrolio? di tutti. il carbone? di tutti. il ferro? di tutti. a me sembra un'ovvietà. Sto pensando --tanto per fare un po' di pratica-- ad un governo internazionale, che disponga di tutte quante le risorse globali e le distribuisca...a noi sembra normale che uno stato che ha una risorsa sia molto contento di potersela godere e venderla al prezzo che più o meno riesce a decidere lui, ma questo solo se pensiamo agli stati gli uni *contro* gli altri...ho capito che sembra infattibile, che non riuscamo nemmeno ad unire l'europa ecc...a me non interessa che sembri fattibile adesso (non lo è ovviamente) mi interessa che sembri a tutti la cosa più giusta ed auspicabile, che sembri la direzione che si vorrebbe che la storia prendesse..proprio perché è la direzione del meno ingiustizie.
Altra questione. questa è proprio il baluardo delle banalità, ma non mi pare che questo la renda meno importante (anche se ho un po' paura a dirla): condizione sociale, o meglio, ricchezza/povertà. Non è possibile, o meglio è possibile ma non dovrebbe esserlo, che c'è chi nasce povero e chi ricco. ecco, l'ho detta. piano un attimo: non sto dicendo che quando nasciamo ci devono togliere alla famiglia e mescolarci ecc (idea che pur tuttavia ha avuto illustri sostenitori). non penso assolutamente che dovremmo avere tutti le stesse identiche condizioni alla nascita...ma nemmeno troppo diverse! e nemmeno sto pensando all'eliminazione del mercato per dare tutta quanta la gestione economica allo stato, questo è abbastanza agghiacciante. Sto invece pensando a delle specie di limiti nel capitale che si può avere personalmente, nei limiti di quel che si può dare in eredità ad un figlio...a dire il vero, adesso che ci penso, sto semplicemente pensando a delle tasse, che vadano nella direzione di abbassare le diseguaglianze (e in parte già ci sono, quindi non è nulla di così originale).

Va bene, sono proposte un po' difficili da digerire, me ne rendo ben conto. ma, nondimeno, penso proprio che questa difficoltà di digestione sia un abbaglio; un abbaglio come quello --lo so mi ripeto, mi scuso per la colpevole e pigra penuria di esempi-- di Aristotile che pensava che gli schiavi fossero tali di natura e sarebbero, dunque, inevitabili..o come l'abbaglio di chi pensava che l'essere mancini o omosessuali fossero malattie da curare.
vedrete, ci arriveremo, se la terra ci sopporta ancora per un po'.

giovedì 8 novembre 2012

sistema re ?

si dice no? che una volta si sistemava ed ora si butta e ricompra. si dice talmente tanto, che viene istintivo dire che non è vero, o per lo meno viene d'impulso fare le debite distinzioni.
Poi, l'altro giorno (molto altro), mi si sono rotti gli auricolari. devo dire che io uso molto gli auricolari. c'è chi li usa poco, o niente, ma a me servono: per cui auricolari rotti è un problema.
ne ho comprato subito un altro paio. mentre lo facevo, però, mi sentivo in colpa. dopotutto si era rotto solo il filo. e mi è venuto in mente (bè, non proprio, è una di quelle robe che ce le avevo già in mente dalla rottura, ma non ci avevo pensato davvero) che quando ero più piccolo mi piaceva da matti armeggiare con auricolari (bè, una volta c'erano solo le cuffie) casse, jack e cose varie...e avrò sistemato decine di cuffie o auricolari. perché non stavolta? risposta confezionata: perché la società adesso è fatta così.
i motivi veri sono ovviamenti tanti: credo che il principale sia: una volta non avevo i soldi per comprarli subito nuovi, gli auricolari, e -semplicemente- mi arrangiavo. però, quella risposta confezionata -per quanto sembri un luogo comune- c'è. tanto è vero che poi, spinto dal solo spirito di competizione con me bambino, ho provato a sistemarli. non ci sono riuscito: gli auricolari moderni sono molto più complicati! ho pure cercato su internet ed ho trovato milleuna guide per riparare qualsiasi tipo di guasto potessi immaginare: bisognava bruciare i fili perché adesso ci mettono una pellicola isolante, eccetera eccetera...insomma, mi è passata la voglia: tanto vale davvero comprarne di nuovi. tutto questo per dire che un po' mi sono rassegnato ad accettare che quella tiritera sul buttare e ricomprare è un po' vera, è un po' intrinseca nel 'come vanno le cose' (il famigerato e famelico sistema).
poi ho fatto un po' l'equilibrista e ho provato a pensare se lo stesso meccanismo si può applicare alle relazioni personali: è vero che una volta i problemi si sistemavano e si andava avanti e adesso si butta e si ricomincia da capo?