venerdì 2 marzo 2012

di madonne con bimbo e cappelli militari (ovvero un'opinione su artigianato e arte)

vediamo se riesco a spiegarmi. è una mia fissa lo so, questa del 'cosa è arte e cosa no', ma lasciatemi divertire.

pensate per esempio a tutti quei quadri di madonne con bambino, o deposizioni o natività o annunciazioni, o pensate alla musica di bach (tanto per fare un nome). potranno essere --e in alcuni casi lo sono eccome-- molto belli, ma cosa c'è sotto? non c'è nulla. c'è un committente che dice Io vorrei una madonna col bambino, oppure Preparami una musica per questa messa. e loro, da bravi artigiani, si mettono lì e costruiscono con la pazienza del lavoratore, il loro pezzo; con le regole che hanno imparato per fare bene il loro lavoro, un pochino di colore in più qui per dare più espressività al viso di maria addolorata, una voce in più nella fuga e magari con inversione per fare vedere quanto ho lavorato bene e magari ci metto anche un giochino matematico dentro così poi i miei amici si divertono a scoprire tutti gli enigmi che ho nascosto dentro la partitura. dei bravi artigiani, come peraltro loro stessi si ritenevano.

a me, però, quando vedo una maria col bimbo in braccio, mi viene sì da dire Che bella, guarda che espressione, guarda che bel colore, sembra quasi vera. e non tolgo nulla al talento dell'autore. ma cosa c'è sotto? che mi importa se sembra vera? è stato bravo, sì, ma cosa vuole dirmi..è qui il punto, non vuole dirmi proprio nulla: gli hanno chiesto quella madonna, e lui l'ha fatta, nel modo migliore che poteva, punto. e così per bach. sono tanto ben fatte e belle, quelle madonne, che sembrano quasi vere, reali. ma c'è un solo vero punto di forza che rende un 'manufatto' che voglia dipingere la realtà tale e quale la vediamo, un qualcosa di artistico: è il soggetto. i registi italiani del dopoguerra facevano film che descrivevano la realtà dell'italia di quel tempo..e facevano arte per quel che sceglievano di rappresentare, per quel pezzo di mondo che sceglievano di illuminare con il loro occhio...e non per il realismo. il realismo in sé non dice un bel nulla. verga, un altro realista, descriveva pari pari delle vicende con gli occhi allo stesso livello di chi le viveva: anche qui il punto di forza è cosa verga sceglieva di raccontare, è in quella scelta che il realismo diventava arte. ma se io dipingo una deposizione e sono così bravo da dipingere cristo come se fosse vero..cosa dò a voi che guardate? niente, se non un Oh che bravo.
Non fraintendete, la bellezza è molto importante, in tutte le cose. ma nell'arte, non è *fondamentale*. è fondamentale che ci sia un'emozione che ci ribolle sotto la pelle quando guardiamo un quadro, un qualcosa da dire sotto, dietro quello che c'è disegnato. magari non esplicito, ma nascosto in modo che la parte profonda di noi venga colpita, appunto, da un'emozione. se pensate, tanto per fare un esempio estremo, al _man in military cap_ di bacon, capite a cosa mi riferisco. e _man in military cap_ è brutto, è ovviamente un brutto quadro. ma ci smuove qualcosa, ci urta, ci spaventa. ed è questo che lo rende -secondo me, intendiamoci- qualcosa di profondamente diverso da una stupenda e candida statua di canova, che è appunto tanto bella, ma muta. io chiamo arte il primo, ma non la seconda.

per la musica sono più o meno della stessa opinione. bach ha fatto delle cose stupende, molto complicate, dei veri capolavori di architettura musicale (dice chi se ne intende). ma a me sembra tutto freddo. ascolto, penso che è molto bella...e basta. chopin, beethoven, mahler.. mi dicono molte più cose, anche se la loro musica non è così perfettamente costruita e complicata (forse anzi proprio per questo), mi sembra di sentire quello che volevano metterci dentro a quello che scrivevano, quello che c'è sotto. in bach sento solo tanta tanta bravura.