mercoledì 27 ottobre 2010

dargli spazio

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio.

Italo Calvino - le città invisibili

lunedì 25 ottobre 2010

abbassate le luci

Non devo dire niente. Non devo parlare di niente. Però, ahimè, ho una certa ansia da 'devo scrivere qualcosa', ansia dovuta - lo sento chiaramente - al fatto di aver chiuso definitivamente i ponti con facebook e dunque anche alla smania di scrivere 'stati' (odio perfino lo slang facebookiano). Dunque non scriverò nulla e forse capiterà che non scriverò nulla sempre più spesso, riempiendo pagine di niente. Per questo ho abbassato le luci, così da nascondermi un pochino, un po' come quando giri con gli occhiali da sole e ti senti più al sicuro - o forse è capitato solo a me. A volte tendo a dimenticare che in fondo questo blog non lo legge nessuno...va beh, è un po' come un diario, o meglio, lo è ora, che le luci sono basse e tutto suona più intimo...lo scrivo per me, più che altro.

giovedì 21 ottobre 2010

bariccata

sarà antipatico, ma quando ci si mette è bravino va'



carino no? e mi pare che abbia ragione: questa storia di creare tensione per poi risolverla e provarne piacere è un giochino che capita in mille cose. Nei romanzi e nelle storie, come dice lui, ma anche nei piaceri puri, come il classico bicchier d'acqua dopo una corsa d'estate, oppure nel sesso: desiderio, tensione e poi...cadenza (non d'inganno si spera), ecc...se ne possono trovare a non finire.
E pensandoci bene (ma anche no) altro non è che lo schema della dialettica, il classico tesi + antitesi (e quindi scontro, tensione) -> sintesi (orgasmo). Dunque Hegel pensava che questo giochino del piacere (musicale, ad esempio) fosse in effetti un meccanismo comune a tutte le cose che cambiano, che evolvono. Altro esempio, che in realtà è lo stesso ma con parole diverse, è apollineo vs. dionisiaco -> superuomo: in questo caso il meccanismo è utilizzato per schematizzare il processo ideale di crescita di un individuo; scontro tra - permettetemi di semplificare all'osso - ragione e cuore per arrivare ad un equilibrio dei due, un relax finale.
Non so quanto possa essere utile saperlo, decidetelo voi.

venerdì 8 ottobre 2010

memorandum

Facile fare scrivere gli altri:

Istanti
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.