credo di aver capito che non è sempre così. che quando le cose si costruiscono per stratificazioni, per abitudini culturali eccetera, capita spesso che il risultato a cui si arriva --che poi non è un risultato, ma solo un punto intermedio-- sia completamente idiota, e lo si capisce al primo sguardo. ma le cose stanno così, e magari molti hanno interesse al fatto che stiano così, per cui così rimangono, per quanto idiote siano, anche se soluzioni migliori e banali ce ne sarebbero un milione.
applicazione:
lo dicono tutti, su tutti i giornali, per cui ormai siamo arrivati al punto in cui tutti quanti hanno capito e dunque --si spera-- cambierà qualcosa. ma che sia una cosa stupida, lo si capiva da subito: parlo delle società di rating, quelle che misurano la febbre delle banche e degli stati e ci dicono quali stanno bene e quali stanno male.
e fin qui, può passare. il punto assurdo è che queste società sono società per azioni, sono di proprietà di privati e molto spesso le fondazioni bancarie sono tra gli azionisti. dunque i problemi sono (almeno) due: 1.confusione tra controllore e controllato, ossia conflitto di interessi 2.questi ci devono guadagnare! (e qui si aprirebbe una valanga di discorsi a proposito di quali campi è giusto che siano gestiti a fini di lucro e quali no, ma lasciamo perdere) e non è che lo fanno di nascosto o illegalmente, tutti quanti sanno che sono società per azioni e dunque a scopo di lucro..ma quale senso può avere se un loro batter di ciglia può fare il bello e il cattivo tempo di una banca e perfino di uno stato?! quale logica c'è nel fatto di fare giudicare istituti e istituzioni da persone che lo fanno per guadagnare soldi?
non solo. avevo detto almeno due. un altro problema è che questi giudici, oltretutto, hanno pure sbagliato clamorosamente in casi come --e dici poco-- il fallimento di lehman brothers. dunque, anche ammesso che lo facciano in buona fede, non sono capaci..e che fanno lì ancora? perché ci crediamo ancora?
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