dove li si cerca questi motivi?
la prima opzione è cecarli in quel che si ha. magari sono triste perché sono basso, però ho dei bei capelli, dunque mi attacco ai capelli per 'dimenticare' la statura. questa è l'opzione più banale. ognuno ha dei punti deboli e dei punti di forza --(ci) si dice-- per cui se non sono bravo a calcio chi se ne importa, sarò bravo a scacchi.
a me questo sembra tanto una pezza. se sono triste perché sono basso, non dovrei risollevarmi con i capelli, dovrei risollevarmi cercando di capire che non dovrei essere triste perché sono basso. ossia: non credo che per avere dei punti stabili a cui aggrapparsi nei momenti difficili sia utile attaccarsi alle cose che si hanno (intese come cose che si toccano e talenti personali ecc..).
non posso essere contento perché ho dei bei capelli, perché questo significa che quello che li ha brutti è destinato ad una vita triste (se è pure basso lo abbiamo perso definitivamente).
quindi, quel che voglio dire --ma è più una domanda-- forse bisognerebbe trovare motivi per essere sereni *a prescindere* da quel che si ha e dalle proprie qualità. o forse essere contenti di quel che si ha, ma a prescindere da cosa e come sia.
capite cosa intendo? e se poi un giorno i capelli mi diventassero brutti? e se poi non sarò più bravo a giocare a scacchi? non solo, ma in questo modo basta incontrare qualcuno che ha i capelli (cioè il tuo punto forte) più belli dei tuoi, e vai in depressione. e la serenità diventa condizionata ad una gara ad essere più bravi e più belli degli altri: se si è sopra la media, si può essere contenti e sereni, altrimenti no.
è evidente che c'è qualcosa che non va.
è anche evidente che sto dicendo delle banalità, e cioè che è meglio essere sereni che non esserelo, a prescindere da quel che ci capita o che siamo. la cosa interessante sarebbe capire come farlo, e non lo so. ci sono fior fior di religioni e filosofie che ci hanno provato, forse bisognerebbe andare a guardarsi quelle, magari con un po' più di rispetto di quel che spesso gli si porta (parlo per me).
tuttavia, senza scomodare nessuna spiritualità, io credo che sia già di aiuto digerire bene questo, e cioè che è molto facile essere sereni se le cose vanno bene e altrettanto facile non esserlo quando vanno male, ma che si può cercare di prescindere un pochino da quel che succede e cercare di essere sempre più leggeri..semplicemente perché si sta meglio e perché, in fondo, pensando da dove veniamo e dove dobbiamo andare, forse vale la pena cercare di divertirsi, come d'altra parte dicono tutti quelli che già hanno vissuto.
3 commenti:
lo sai vero che abbiamo una vita sola?? cerchiamo di viverla al meglio e di essere sereni a prescindere (dico "cerchiamo" xchè so che è molto difficile).
:)
Dani quand'è che ci vediamo???
=)
venerdì ci sono
Uh, che argomento semplicemente complesso (sì, il tentativo di ossimoro è voluto e no, non è un gran che in effetti).
Mi pare di capire che i punti fondamentali che tocchi siano 2:
1) si può essere sereni a prescindere da quello che ci circonda?
2) se sì, come riuscirci?
Già rispondere alla prima domanda la vedo cosa assai ardua, almeno in maniera decentemente logica; se arriviamo alla seconda allora io mi arrendo. Anche perchè, fosse così semplice, lo faremmo tutti, non trovate?
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