sorelle e fratelli d'Italia, ho scoperto, con sommo disappunto, la seguente:
Goffredo Mameli -- poeta e patriota genovese -- ha scritto le parole di quel che lui chiamava Il canto degli italiani, e che tutti conosciamo come Inno di Mameli, ma non la musica (bè, tecnicamente già lo sapevo, ma non mi ricordavo e comunque non mi aveva fatto tanta impressione allora...saranno i festeggiamenti?tanto meglio).
Ora, a me piace molto il nostro inno, è come credo un inno dovrebbe essere: fiero, orgoglioso, forte e ispiratore di sentimenti patriotici. Ci sono inni più meditativi, più placidi...non mi piacciono, l'inno deve essere felice e positivo.
Ma lasciamo da parte quel che penso io degli inni.
Sta di fatto che la forza del nostro inno non sta tanto nelle parole (che pure a me piacciono, anche se le ultime due strofe parlano di cose evidentemente lontane dal sentire comune dell'Italia d'oggi) quanto nella musica.
Dunque, l'ho presa larga ma ora sono al punto, che già avrete capito: la musica è scritta da tale Michele Novaro, anch'egli patriota e genovese, del tutto sconosciuto ora e allora.
Per lo meno io ignoravo del tutto questo nome. Mi riprometto d'ora in poi di chiamarlo sempre Inno d'Italia (come si dovrebbe sempre, perché chiamarlo inno di Mameli o di chicchesia è già un po' staccarsene) oppure -- se proprio -- inno di Novaro, e comunque di "diffondere" la cosa, per dare a Novaro quel che è di Novaro. Non che abbia nulla contro Mameli (tra l'altro il poveretto è morto a soli 22 anni, nei giorni della Repubblica Romana). Dico solo che una stradina a Novaro gliela si potrebbe anche dedicare, visto che non solo lo facciamo con Mameli, ma pure -- e mi sono sempre chiesto perché -- con un bombarolo e assassino come Felice Orsini.
Goffredo Mameli -- poeta e patriota genovese -- ha scritto le parole di quel che lui chiamava Il canto degli italiani, e che tutti conosciamo come Inno di Mameli, ma non la musica (bè, tecnicamente già lo sapevo, ma non mi ricordavo e comunque non mi aveva fatto tanta impressione allora...saranno i festeggiamenti?tanto meglio).
Ora, a me piace molto il nostro inno, è come credo un inno dovrebbe essere: fiero, orgoglioso, forte e ispiratore di sentimenti patriotici. Ci sono inni più meditativi, più placidi...non mi piacciono, l'inno deve essere felice e positivo.
Ma lasciamo da parte quel che penso io degli inni.
Sta di fatto che la forza del nostro inno non sta tanto nelle parole (che pure a me piacciono, anche se le ultime due strofe parlano di cose evidentemente lontane dal sentire comune dell'Italia d'oggi) quanto nella musica.
Dunque, l'ho presa larga ma ora sono al punto, che già avrete capito: la musica è scritta da tale Michele Novaro, anch'egli patriota e genovese, del tutto sconosciuto ora e allora.
Per lo meno io ignoravo del tutto questo nome. Mi riprometto d'ora in poi di chiamarlo sempre Inno d'Italia (come si dovrebbe sempre, perché chiamarlo inno di Mameli o di chicchesia è già un po' staccarsene) oppure -- se proprio -- inno di Novaro, e comunque di "diffondere" la cosa, per dare a Novaro quel che è di Novaro. Non che abbia nulla contro Mameli (tra l'altro il poveretto è morto a soli 22 anni, nei giorni della Repubblica Romana). Dico solo che una stradina a Novaro gliela si potrebbe anche dedicare, visto che non solo lo facciamo con Mameli, ma pure -- e mi sono sempre chiesto perché -- con un bombarolo e assassino come Felice Orsini.
edit: vedo che in effetti esiste via Michele Novaro in alcune (poche) città, per lo meno a Milano e Genova. Evviva! resta solo da toglierla ad Orsini.
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