Ebbene sì, non riesco ad esimermi dal parlare qui di Fisica. Metterò i post relativi a questo argomento sotto l'etichetta Deformazione Professionale..così sapete come evitarli facilmente. Ovviamente tutto ciò che scriverò è tutto tranne che autorevole, per cui non fidatevi troppo ;)
Detto questo veniamo all'argomento: il Principio Antropico.
In realtà si tratta più propriamente di una questione al limite tra filosofia e fisica, più che di fisica vera e propria, ma sto leggendo un libro che ne parla, per cui mi è venuta voglia di parlarne un po'.
L'idea è in breve la seguente: tutte le moderne scoperte sperimentali relative alla fisica (ma non solo) indicano che ci sono molte (alcuni iniziano a sostenere troppe) coincidenze fortuite nel come è strutturata la natura. O - per dirla meglio - ci sono una serie di parametri numerici (costante di accoppiamento dell'elttromagnetismo - la cosiddetta "costante di struttura fine" - la massa delle particelle elementari e soprattutto la costante cosmologica) che se fossero anche solo minimamente diversi avrebbero dato luogo ad un universo senza dubbio troppo ostile per albergare la vita. Quindi - vengo al dunque, dato che vi sento che non state più nella pelle - alcuni sostengono che l'unica spiegazione plausibile di queste coincidenze è che se non ci fossero, noi non saremmo qui a parlarne. Il termine coniato è, appunto, Principio Antropico.
Un po' contorto, non trovate?
Effettvamente messa così sa tanto di cazzata. Ma vediamo di espandere un po' gli orizzonti.
In molte teorie moderne (voglio sottolineare subito che non si tratta di pippe mentali di gente disturbata, non si tratta di fantascienza o roba del genere: sono scenari possibili nell'ambito della fisica moderna e ci sono migliaia di pubblicazioni scientifiche sull'argomento) gli esperti si sono accorti che l'universo potrebbe essere molto più "capiente" di quello che pensiamo. No, la parola "capiente" non è quella giusta, dato che quello che intendo è che molte teorie moderne prevedono scenari con molti universi (nota doverosa: l'universo è sempre uno solo per definizione, ma all'interno di esso ci sarebbe spazio per tanti "universi" come quello che noi vediamo), potremmo chiamarlo un paesaggio cosmico.
Detto questo veniamo all'argomento: il Principio Antropico.
In realtà si tratta più propriamente di una questione al limite tra filosofia e fisica, più che di fisica vera e propria, ma sto leggendo un libro che ne parla, per cui mi è venuta voglia di parlarne un po'.
L'idea è in breve la seguente: tutte le moderne scoperte sperimentali relative alla fisica (ma non solo) indicano che ci sono molte (alcuni iniziano a sostenere troppe) coincidenze fortuite nel come è strutturata la natura. O - per dirla meglio - ci sono una serie di parametri numerici (costante di accoppiamento dell'elttromagnetismo - la cosiddetta "costante di struttura fine" - la massa delle particelle elementari e soprattutto la costante cosmologica) che se fossero anche solo minimamente diversi avrebbero dato luogo ad un universo senza dubbio troppo ostile per albergare la vita. Quindi - vengo al dunque, dato che vi sento che non state più nella pelle - alcuni sostengono che l'unica spiegazione plausibile di queste coincidenze è che se non ci fossero, noi non saremmo qui a parlarne. Il termine coniato è, appunto, Principio Antropico.
Un po' contorto, non trovate?
Effettvamente messa così sa tanto di cazzata. Ma vediamo di espandere un po' gli orizzonti.
In molte teorie moderne (voglio sottolineare subito che non si tratta di pippe mentali di gente disturbata, non si tratta di fantascienza o roba del genere: sono scenari possibili nell'ambito della fisica moderna e ci sono migliaia di pubblicazioni scientifiche sull'argomento) gli esperti si sono accorti che l'universo potrebbe essere molto più "capiente" di quello che pensiamo. No, la parola "capiente" non è quella giusta, dato che quello che intendo è che molte teorie moderne prevedono scenari con molti universi (nota doverosa: l'universo è sempre uno solo per definizione, ma all'interno di esso ci sarebbe spazio per tanti "universi" come quello che noi vediamo), potremmo chiamarlo un paesaggio cosmico.
L'idea allora cambia e diventa la seguente: nel paesaggio cosmico c'è un numero spaventoso (provate un po' ad immaginare cosa può significare 10^500...come pensavo, non potete farcela) di "universi", la stragrande maggioranza dei quali è assolutamente inospitale: il Principio Antropico, in questa nuovo ottica, dice che noi siamo in quell' "universo" (o in uno di quei pochi per lo meno) in cui la vita è potuta nascere e svilupparsi a tal punto da potersi fare questo tipo di domande. Dal mio modesto punto di vista così suona molto più ragionevole (forse pensate che ragionevole non è una parola adatta dopo che vi ho parlato di "molti universi"... ma invece credo che lo sia).
Lo so, state pensando che sono solo ipotesi malsane e assolutamente prive di logica. Sono ipotesi, questo è vero, e non sono nemmeno particolarmente plausibili d'accordo. Ma fanno parte delle ipotesi che funzionano meglio, che riescono a dare ragione di più cose.
In effetti tutte le volte che racconto cose di questo tipo a qualcuno la reazione è una risata, come se stessi raccontando un film, ma non è così. Bisogna che la gente si abitui a pensare che queste cose sono possibli e seriamente prese in considerazione.
Scusate per quest'ultima invettiva... non riesco mai a trattenermi su questo tipo di argomenti.
Ok, ora vado a mangiare che è ora.
Alla prossima :)
5 commenti:
ciao ciao...ti chiedo un favore: riusciresti a riassumere il concetto col minimo di parole che riesci ad usare? perchè non ho ancora capito molto bene...scusa mori che sono stupida e non capisco mai le cose che studi e che mi spieghi!
Grossomodo:
- versione "pura": nell'universo ci sono troppe coincidenze, l'unica spiegazione è che se non ci fossero (e quindi se il mondo fosse diverso) non ci saremmo noi.
Questa versione non la capisco neanch'io, nel senso che mi sa tanto di tautologia.
- versione "rivista": l'universo è in realtà parte di un paesaggio cosmico con un'enorme varietà di universi. Noi abitiamo uno di questi universi; quale? Beh proprio quello (o uno dei pochi) che ha quelle strane coincidenze che permettono la vita.
Il punto è che i fisici hanno sempre cercato una teoria finale che fosse unica, necessaria, che si autospiegasse per così dire. Perchè la massa del protone è quella che è e non diversa? Nessuna teoria lo spiega, sembra un numero buttato lì a caso..l'osservazione è però che, se fosse diversa noi non ci saremmo.
Lo so è un po' contorto. E non preoccuparti, nessuno capisce davvero cosa vogliono dire questi concetti, è solo che dopo un po' di volte che li senti ci fai il callo e ti sembrano chiari, ma se provi a pensarci bene in realtà no l'hai capito davvero.
grazie...è un pochino più chiaro..ma sono strane queste cose, perchè sembrano tanto scontate quanto invece probabilmente sono complesse...non so se capisci...grazie grazie
un pò molto contorto!
la mia piccola e semplice testolina fa fatica a seguire...però ci prova!
Grande Anna...mi dai soddisfazioni :)
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