l'altra sera, ho rotto lo specchietto. dell'automobile. il destro. Andavo forte, la strada era stretta. mi pareva di essere attento e di avere tutto sotto controllo, come sempre. eppure l'ho rotto. non me n'è importato molto. è solo uno specchietto, capita..con mia grande gioia, riesco a non farmi angosciare da cose come queste. Fin qui, tutto bene. poi cominci a dirlo, prima ad uno, poi ad un altro. e salta fuori la domanda 'ma dove hai sbattuto?' e tu, senza nemmeno pensarci molto, 'mah in un paletto, per la strada'. è questo sentire il bisogno di mentire, il vergognarsi della verità, che mi ha fatto capire che avevo sbagliato qualcosa, che avevo fatto qualcosa di cui --appunto-- mi sarei vergognato. Ne ho rotti due di specchietti. La strada era stretta, andavo forte, e c'era un'auto parcheggiata, e ci ho preso contro. Una bella botta, di sicuro l'ho sentita bene, di sicuro anche lì per lì mi sono accorto che dovevo avere sbattuto in quella macchina e che --con ogni probabilità-- avevo rotto anche il suo di specchietto. ma la strada era stretta, e dovevo trovare da parcheggiare, e non potevo fermarmi lì, e sono andato avanti e basta. e la cosa più brutta, in tutto questo, è appunto che per capire, per digerire *veramente* che avevo fatto una cazzata, non è bastato il farla: è servito il doversene vergognare e il mentire con gli altri, per poi capire e digerire. chissà quante cose facciamo di cui ci vergogneremmo, prima con gli altri e poi con noi stessi..e che invece lasciamo andare senza pensarci e senza digerire e senza capire che noi, quello, non l'avremmo fatto, se... se cosa?
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