Bene...Voi tutti vi aspettate senz'altro un bel topic di resoconto dell'Agosto passato nell'isola di San Pietro...ci sarà (forse), ma non è questo il topic.
Questo vuole essere un topic (prometto che non lo dico più - almeno per questo topic ...azz!!) più riflessivo.
Sapete, dopo ogni vacanza che si rispetti c'è un periodo strano, un periodo nel quale si è tornati con il corpo, ma non con la testa; nel quale si è un po' sospesi. Sospesi ovviamente tra le abitudini di vita ormai raggiunte durante la vacanza (specie se è lunga) e il riprendere i "normali" ritmi...ma secondo me c'è di più.
La vacanza è un modo per guardarsi (e per guardare in generale) "dall'alto", distaccati da quella che è la vita pratica che conduciamo ogni giorno; non solo, spesso costringe anche a distaccarsi completamente dalla vita sociale in genere, intendendo con ciò il concetto di alzarsi la mattina e avere qualcosa da fare: un lavoro qualsiasi, un esame da preparare, un appuntamento con qualcuno, ecc... Tutte cose che si fanno perché si devono fare. "Devono" nell'ottica, appunto, di una qualche utilità sociale, sulla quale ci si sofferma sempre poco, proprio perché ne siamo parte, come sommersi.
La vacanza ci fa alzare la testa fuori dall'acqua...e da lì sembra tutto molto poco sensato. Questo, credo, è quello che mi dà quel sentimento di sospensione cui accennavo: vedere i giorni della vita seguirsi uno dopo l'altro, collegati in maniera che sembra molto naturale vista dall'interno (mi alzo, vado a lavorare, vado a fare la spesa, esco con gli amici, vado a dormire, mi alzo, vado a lavorare, vad...), direi quasi invitabile, anzi - ancor di più - giusta...come gli anelli di una catena. Ma quando li si guarda da più lontano, si vede che la catena non serve a un bel niente...sono solo una serie di anelli collegati, senza alcuna utilità.
Quindi, al ritorno, quando si è costretti a rimettere la testa nell'acqua e a trattenere il respiro, ci vuole un po' per dimenticarsi quello che si era visto da fuori...ma, prima o poi, lo si dimentica.
5 commenti:
Io ancora non ci riesco. Nè a riabituarmi alla catena che avevo lasciato in sospeso prima di partire, nè a dimenticare quello che ho visto una volta staccati tutti i collegamenti con la normale routine.
Sarà per il posto visitato (veramente fantastico), sarà per l'ottima compagnia trovata (grazie mille di tutto), sarà perchè la vacanza è pur sempre la vacanza, ma il ritorno è proprio un trauma.
Ancora mi ritrovo a guardare su internet i posti visitati, come prima di partire, ma con stato d'animo ovviamente opposto.
Speriamo che questo periodo di sospensione non duri a lungo, altrimenti mi serviranno altre ferie! ;-)
Complimenti per il tuo post! Sei veramente bravo a scrivere e soprattutto quello che hai detto è verissimo!
Mi sono ritrovata anche io nello stesso stato d'animo tutte le volte che sono ritornata da una vacanza.. Hai terribilmente ragione! Ciao Sara
Grazie tante per i commenti e (soprattutto :) i complimenti!
Ho una cura per voi, miei cari nostalgici: la chiamano "il Lete dell'etere": Jessica Fletcher.
Ghghghgh scusatemi, mi diverto ad innervosire voi antifletcheriani :-P
E comunque, bravo Sbielo! Bravo!!
Bè una vacanza può aiutarti a "vedere" quello che dici, ma in effetti lo si può vedere anche senza la vacanza. La "testa fuori dall'acqua" la si può mettere anche senza una vacanza, ma non credo sia bella la sensazione che si ha... e quindi la si tiene sott'acqua e si va avanti. In effetti anche a me è capitato di pensare alla vita "in assoluto" e di vedere che è + "esistenza" che vita in senso stretto. Solo che, come dici tu, ci siamo dentro, ci siamo immersi: quindi si va vanti e basta, perchè non si può fare altrimenti. Quando si è dentro una cosa, completamente dico, nonsi riesce a vedere quella cosa: come quando gaurdi qualcosa da vicino vicino... vedi molti dettagli, ma ti manca la visione d'insieme, non riesci nemmenoa capire cosa stai davvero guardando. Mi alzo, vado a lavorare, torno a casa, faccio la spesa, mi mangio una bistecca e... e poi? A questa domanda non si sa dare risposta, probabilmente perchè una risposta non c'è. E' così: punto e basta.
E una vacanza ti lascia sempre un po' di malinconia e di amarezza... ma stai tranquillo: ti passa in un attimo e ti ritrovi subito immerso in quell'acqua che dicevi.
Forse Pascal aveva ragione quando diceva che gli uomini non sapendo come fuggire la morte, la sofferenza, le malattie hanno pensato fosse meglio non pensarci.
E tu non pensarci...
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