Post dedicato a qualche commento al testè concluso viaggio ad Amsterdam.
Se ce la faccio metto pure qualche foto qui a lato...se non le vedete significa che sono stato sconfitto dal computer.
Che dire della Venezia del Nord (a dire il vero non è che mi abbia ricordato molto Venezia... lo so che c'è l'acqua, i canali e tutto il resto, ma l'atmosfera non è quella e, cosa fondamentale, a Venezia le case sono direttamente sull'acqua, mentre ad Amsterdam ce ne sono poche poche così, c'è un normale argine dei canali) : la primissima impressione, proprio appena usciti dalla stazione centrale (anche se ci si va in aereo, poi si deve prendere il treno, dato che Schipol - l'aeroporto - è fuori città) è di entrare a Disneyland. La stazione (come molti altri edifici d'altronde, anche perché l'architetto che ha fatto la stazione pare abbia fatto mezza Amsterdam) sembra proprio il castello della bella addormentata, e - tra l'altro - sembra fatta di lego, con tutti quei mattoncini piccoli e quadrati...e poi le strade: vi giuro che non ho ancora capito cosa, ma c'è qualcosa di strano in quelle strade. Forse il fatto che raramente ci sono le righe bianche, o forse che spesso sono di uno strano colore (tipo terra rossa), o forse che hanno degli spartitraffici piccoli e dello stesso colore della strada che a stento si distinguono... non so cos'è, ma c'è qualcosa che le rende finte. Insomma, ho avuto (e non solo io) la netta sensazione di stare passeggiando nell'Italia in miniatura.
Detto ciò la città è davvero carina, e neanche tanto grande (per lo meno il centro), è più o meno tutto a portata di piedi, anche se è stato molto più divertente girare in bicicletta: lo so che già lo sapete, ma lì tutti vanno in bicicletta, dal gruppo di ragazzi, al lavoratore del lunedì mattina, al manager con giacca e cravatta e con tanto di ventiquattrore nel portabagagli, proprio tutti. Tutte le strade hanno una pista ciclabile (non tutte ahimè hanno i marciapiedi!) che peraltro sembrano avere vita propria: spesso non seguono la carreggiata principale, la attraversano più volte, la lasciano in vari punti per poi reimmettersi...sono simpatiche insomma.
Se doveste mai fare un giro in questa città non preoccupatevi tanto delle macchine: state attenti alle bici (e ai tram, anche loro vanno a sassetta). Il campanello è il suono caratterisitico delle strade di Amsterdam (insieme, di nuovo, al particolare suono della trombetta dei tram, è uno strano suono, quasi rassicurante; anche in questo c'è qualcosa di favoleggiante), si sente in continuazione; un po' come il clacson a Napoli.
Il punto è che proprio se ne fregano di macchine e soprattutto dei pedoni (spesso anche dei semafori) : le bici sono le regine della strada.
Finito il capitolo bici, apriamo il capitolo olandesi. Essendo un popolo nordico, mi aspettavo una città super ordinata. perfettina pulita: e infatti è così. No, scherzavo. In effetti voglio proprio dire che la città non è pulita (non che sia particolarmente sporca, solo non spicca per pulizia) e che l'organizzazione non è il suo forte: diciamo che ci sono una serie di cose "all'italiana" che non mi sarei aspettato di trovare così a Nord.
Però gli olandesi sono simpatici (non ne abbiamo incontrati molti ad Amsterdam, è davvero una città multietnica), tutti veramente molto gentili e disponibili, sembrano quasi timidi.
Bene, ci sarebbero tante altre cose da raccontare (tra le più gettonate ci sono senz'altro il quartiere rosso e i coffeshop), ma ho già scitto molto - leggi "troppo" - e non vorrei stancarvi oltre - leggi "non ho più voglia di scrivere". Alla prossima puntata!
Se ce la faccio metto pure qualche foto qui a lato...se non le vedete significa che sono stato sconfitto dal computer.
Che dire della Venezia del Nord (a dire il vero non è che mi abbia ricordato molto Venezia... lo so che c'è l'acqua, i canali e tutto il resto, ma l'atmosfera non è quella e, cosa fondamentale, a Venezia le case sono direttamente sull'acqua, mentre ad Amsterdam ce ne sono poche poche così, c'è un normale argine dei canali) : la primissima impressione, proprio appena usciti dalla stazione centrale (anche se ci si va in aereo, poi si deve prendere il treno, dato che Schipol - l'aeroporto - è fuori città) è di entrare a Disneyland. La stazione (come molti altri edifici d'altronde, anche perché l'architetto che ha fatto la stazione pare abbia fatto mezza Amsterdam) sembra proprio il castello della bella addormentata, e - tra l'altro - sembra fatta di lego, con tutti quei mattoncini piccoli e quadrati...e poi le strade: vi giuro che non ho ancora capito cosa, ma c'è qualcosa di strano in quelle strade. Forse il fatto che raramente ci sono le righe bianche, o forse che spesso sono di uno strano colore (tipo terra rossa), o forse che hanno degli spartitraffici piccoli e dello stesso colore della strada che a stento si distinguono... non so cos'è, ma c'è qualcosa che le rende finte. Insomma, ho avuto (e non solo io) la netta sensazione di stare passeggiando nell'Italia in miniatura.
Detto ciò la città è davvero carina, e neanche tanto grande (per lo meno il centro), è più o meno tutto a portata di piedi, anche se è stato molto più divertente girare in bicicletta: lo so che già lo sapete, ma lì tutti vanno in bicicletta, dal gruppo di ragazzi, al lavoratore del lunedì mattina, al manager con giacca e cravatta e con tanto di ventiquattrore nel portabagagli, proprio tutti. Tutte le strade hanno una pista ciclabile (non tutte ahimè hanno i marciapiedi!) che peraltro sembrano avere vita propria: spesso non seguono la carreggiata principale, la attraversano più volte, la lasciano in vari punti per poi reimmettersi...sono simpatiche insomma.
Se doveste mai fare un giro in questa città non preoccupatevi tanto delle macchine: state attenti alle bici (e ai tram, anche loro vanno a sassetta). Il campanello è il suono caratterisitico delle strade di Amsterdam (insieme, di nuovo, al particolare suono della trombetta dei tram, è uno strano suono, quasi rassicurante; anche in questo c'è qualcosa di favoleggiante), si sente in continuazione; un po' come il clacson a Napoli.
Il punto è che proprio se ne fregano di macchine e soprattutto dei pedoni (spesso anche dei semafori) : le bici sono le regine della strada.
Finito il capitolo bici, apriamo il capitolo olandesi. Essendo un popolo nordico, mi aspettavo una città super ordinata. perfettina pulita: e infatti è così. No, scherzavo. In effetti voglio proprio dire che la città non è pulita (non che sia particolarmente sporca, solo non spicca per pulizia) e che l'organizzazione non è il suo forte: diciamo che ci sono una serie di cose "all'italiana" che non mi sarei aspettato di trovare così a Nord.
Però gli olandesi sono simpatici (non ne abbiamo incontrati molti ad Amsterdam, è davvero una città multietnica), tutti veramente molto gentili e disponibili, sembrano quasi timidi.
Bene, ci sarebbero tante altre cose da raccontare (tra le più gettonate ci sono senz'altro il quartiere rosso e i coffeshop), ma ho già scitto molto - leggi "troppo" - e non vorrei stancarvi oltre - leggi "non ho più voglia di scrivere". Alla prossima puntata!
6 commenti:
mi è piaciuta molto la descrizione della città, hai mai pensato di scrivere per la lonely planet?
anche le foto sono molto belle, ma non ce n'è nessuna di te fumato e un pò mi dispiace!
ciao ciao
concordo pienamente con anna...bello bello! davvero molto piacevole da leggere questo resoconto di Amsterdam..penso che faremo una colletta per mandarti in giro per il mondo a fare il turista per caso del gruppo...se vuoi puoi portarti anche la morosa ;)
Bravo mori
ma come, mi ti fermi proprio sul più bello??? cmq hai reso proprio l'idea della città, e le foto sono proprio belle! (e sono testimoni di un'altra vittoria dell'uomo sulla macchina). Grande Daniele!
Bene bene, sono proprio contento che vi piaccia, sia il post che le foto.
Ora so che se non riuscissi a trovare una strada nella vita, potrei sempre provare a contattare la lonley planet :)
A parte gli scherzi, dato il successo di publico e di critica stavo proprio pensando di replicare con una seconda puntata!
Amseeerdaaaaaam! Amseeerdaaaaaam!
E Daniele
in vetrina
tutto il giorno
ad Amsterdam!
Amseeerdaaaaaam! Amseeerdaaaaaam!
Aspettiamo con ansia la seconda puntata (rigorosamente v.m.18)!!
Longchamp eccoci alla consueta rubrica :
sulla scarpa sono assolutamente d'accordo. Non si guarda. Punto.?
Il tacco invece potrebbe avere un suo perchè: se invece di tenere quella forma un pochino tondeggiante nello "zoccolino delle porte", fosse stato una piramide rovesciata, quindi con linee dritte, mi sarebbe piaciuto molto di più, ma è pur sempre una suggestione interessante.
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