lunedì 7 luglio 2008

nel paese dei balocchi (II)


Eccomi qua con la seconda e tanto attesa parte del viaggio nella Venezia del Nord.

Nella prima parte ho tralasciato un punto fondamentale, che ha caratterizzato i miei giorni tra tutti quei canali: non riuscivo (e dubito di esserci riuscito at all ) a capire come fosse girata! Avevo la piantina e ben tre guide, ma proprio non riuscivo a venirne a capo. Il fatto è che non è come la maggior parte delle città, con un bel fiume nel mezzo, i quartieri centrali accostati al fiume e al di là i quartieri periferici (tanto per non generalizzare). La città è sul mare (in realtà non proprio, è un po' come New York, con una serie di isolette che la separano del mare - che ancora non è il mare del Nord, dato che è a sua volta separato da quest'ultimo da altre isole) e ogni volta che serviva più terra veniva scavato un canale a semicerchio: la città è così cresciuta radialmente. I quartieri però, non sono radiali, anzi hanno confini piuttosto confusi per cui non riuscivo mai capire in quale quartiere fosse la tale cosa e se fosse o meno lontana dalla tal altra. Insomma, sarò ritardato io, ma anche con una piantina sotto gli occhi, faticavo ad avere la città "sotto controllo".

Detto cio' potete ben immaginarvi il casino che ho fatto andando in bicicletta: mi pare di vedermi, in sella alla mia bicicletta, con mia sorella sempre davanti e che sembrava avere un appuntamento vitale dopo 2 minuti. Per cui io, con la guida e la cartina in mano - non chiedetemi come facessi, anche se un aiuto era il fatto che il freno fosse a pedale, cioe' si frenava pedalando all'indietro...non eccezionale per chi non e' abituato, ma molto comodo se si hanno le mani occupate :) - dovevo rincorrerla, guardare i nomi delle strade (molto complicato a velocita' superluminali) e rintracciarli nella cartina per capire dove diavolo stessimo andando. Come se non bastasse in tutto questo dovevo anche preoccuparmi di voltarmi indietro ogni tanto, per vedere se il puntino all'orizzonte potesse assomigliare a mia mamma, e stare (molto) attento ai ciclisti olandesi che, per quanto andassimo forte, non mancavano mai di suonarci e superarci (ma come facevano?!).

Immancabilmente mi capitava di capire solo molto dopo che in realta' due posti in due quartieri diversi e che pensavo molto lontani (o comunque idealmente separati) erano in realta' a poche pedalate di distanza.
Per cui spesso i miei programmi giornalieri duravano molto meno del previsto!
La conclusione e' stata che la citta' e' in realta tutto sommato piccola (o almeno lo e' la parte turisitica) e' che e' proprio a misura di bicicletta (ma non andateci mai con mia sorella!).

Ma sono sicuro che voi stavate aspettando la parte sul quartiere rosso e i coffeshop. Beh, direi che saranno senz'altro argomento della prossima puntata (mi piace sfruttare la suspense!)..ormai ci ho preso la mano, chissa' che non ne nasca un telefilm (o serie o come diavolo si chiamano oggi).

Stay tuned!

4 commenti:

Silvia ha detto...

ma che bello!un racconto a puntate!!! mi piace mi piace mi piace!anzi sono tristissima di non avere un argomento idoneo per fregarti l'idea e sfruttarla sul mio blog...
Io sarei morta mi sa, vista la mia grande abilità ciclistica! certo che dopo 4 anni nellam città della bicicletta posso anche andare ad Amsterdam! Ma la domanda è: quando aggiorni l'elenco di foto con le cose piccanti??? ;)

Unknown ha detto...

Secondo me ti perdevi perché stavi guardando la piantina sbagliata.
Non è che stavi fissando una una piantina di Marijuana?
Ma una voce si leva dal popolo:
"Ter-za punta-ta!"
"Ter-za punta-ta!"
"Ter-za punta-ta!"

Anna ha detto...

Cavoli, come mi piacciono le storie a puntate, aspetto con ansia le prossimE (hai notato che ho messo al plurale, quindi ne aspetto più di una).
Il resoconto del tuo viaggio ad Amsterdam lo seguo molto ma molto meglio delle tue teorie su religione o altro, scusa ma sono un pò limitata.

Dario ha detto...

Sul serio, le Amsterdam News sono proprio belle! Nonostante ancora non siano ancora arrivate al piatto forte, prendono assai!
Mi unisco alla voce del popolo!