Con i piedi felpati (ma poi non tanto) voglio tornare sull'argomento (molto) spigoloso detto Religione . La domanda guida del ragionamento e'
"e' sufficiente il fatto che il pensiero dell'esistenza di un Dio buono ecc... ci faccia sentire sereni, felici, rassicurati, perfino convinti della giustezza del pensiero medesimo, e' sufficiente questo per poter essere religiosi?"
Ricorderete che in un post precedente (lo trovate qui) ero arrivato alla (personale, ma molto sentita) conclusione che l'unica religiosita' che possa esistere deve essere di tipo fideistico. Con questo intendo che una persona razionalmente capisce che non puo' emettere giudizi, non puo' essere sicuro di nulla, in una parola non puo' "credere"; mentre lo puo' fare con una specie di volo pindarico, un salto nel vuoto, accettando di non cercare spiegazioni, ma semplicemente di vivere secondo religione e capendo dalla vita stessa che questa e' la vera vita, la giusta vita.
Tornando ora alla domanda, e' dunque sufficiente sentirsi religioso per poterlo essere? Non c'e' forse comunque una parte della testa che ti dice "guarda che questa convinzione interna che hai, questa serenita' che senti vivendo religiosamente non e' indice della rettezza della via che stai percorrendo, ma solo della comodita' di tale visione" (ma come parla questa parte della testa? Ditegli che siamo nel 2008!).
Qui casca l'asino! (almeno il mio). Ci sara' sempre la ragione a fare da guasta feste alla religione, non e' cosi' semplice disaccoppiarle e farle stare in due stanze diverse, dopo tutto la testa e' una sola (si spera).
Questo e' il punto in cui il mio ragionamento si ferma. Non trovo strade per andare avanti, sono bloccato qui. Magari potete aiutarmi voi?
Intanto voglio consigliarvi un libro (ehi potrei aprire una rubrica "libri consigliati", magari ci penso eh), da cui sono tratte piu' o meno tutte queste cose:
Questo e' il punto in cui il mio ragionamento si ferma. Non trovo strade per andare avanti, sono bloccato qui. Magari potete aiutarmi voi?
Intanto voglio consigliarvi un libro (ehi potrei aprire una rubrica "libri consigliati", magari ci penso eh), da cui sono tratte piu' o meno tutte queste cose:
come suggerisce il titolo, si tratta di una specie di monologo interiore dell'autore, che racconta della profonda crisi spirituale che lo ha "colpito" e gli ha cambiato totalmente l'esistenza.
Ciao a tutti!!